Danni al fegato da erbe medicinali
I rimedi fitoterapici contengono ingredienti che in rari casi possono causare danni al fegato. Tali danni sono molto variegati, di solito si manifesta un piccolo o moderato aumento dei valori epatici, tuttavia sono descritti anche decorsi gravi fino all’insufficienza epatica acuta. Proprietà possibilmente dannose per il fegato sono state rinvenute ad esempio in: estratti di tè verde, celidonia, kava-kava, efedra, camedrio, licopodio, chaparral, menta poleggio, menta, gelso bianco, carlina gummifera, margherita comune, ramno, liquirizia e molte erbe e tisane che contengono alcaloidi pirrolizidinici. Danni epatici sono stati rilevati anche nel caso degli integratori alimentari, che vengono ad esempio utilizzati per perdere peso. Se si verificano reazioni ai medicinali naturali, di solito avviene entro poche settimane o mesi.
Sintomi
In caso di danni al fegato da erbe medicinali, possono verificarsi i seguenti sintomi: perdita dell’appetito, affaticamento, perdita di peso, nausea, vomito, febbre, dolori all’addome superiore destro, dolori articolari, dolori muscolari, prurito, arrossamento della pelle, ittero, feci chiare e urine scure.
Prevenzione
Il danno epatico da piante medicinali è difficile da prevedere. Il rischio può anche verificarsi a causa di una predisposizione genetica o in caso di uso simultaneo di farmaci convenzionali. Le informazioni relative ai rimedi naturali sono disponibili nel foglietto illustrativo. Anche l’assunzione di piante medicinali andrebbe preventivamente discussa con il medico curante, il quale può anche verificare se sussista il rischio di interazioni con gli altri farmaci assunti. Per maggiore sicurezza, i rimedi naturali non dovrebbero essere acquistati da fonti incerte (ad esempio un sito web non ufficiale), in quanto potrebbero essere contaminati da metalli pesanti, pesticidi o farmaci chimici. Al fine di evitare conseguenze dannose per la salute, se si sospetta un danno epatico, l’assunzione del rimedio fitoterapico va interrotta immediatamente e va contattato un medico, che aiuterà ad escludere la presenza di altre possibili malattie epatiche.
Terapia
Il trattamento consiste principalmente nell’interruzione dell’assunzione. Se si è già verificato un danno epatico, avverrà un recupero spontaneo. Solo in casi molto rari, si verificherà insufficienza epatica acuta.